Lo scopo principale era di fare qualche bella salita: quest'estate con la famiglia ho trascorso una settimana in valtellina, dalle parti del passo del Mortirolo (prima o poi ci farò un post😋) e la bici è rimasta a casa. La traccia di questo miniviaggio è stata appunto creata per arrivare al Mortirolo partendo da casa e inserendo anche alcune salite bresciane che non avevo mai percorso. Mancava solo una cosa per affrontare senza timori reverenziali certe vette alpine: l'allenamento !! Ma alla fine più con la testa che con le gambe ho portato a termine quasi tutto ciò che mi ero prefissato.
Le tappe in breve:
20/9/22 - da casa a Idro (BS)
21/9/22 - da Idro (BS) a Edolo (BS)
22/9/22 - da Edolo (BS) a Colico (LC)
23/9/22 - da Colico (LC) a Milano
di seguito qualche foto e una breve descrizione
20 settembre
un evento imprevisto al lavoro mi ha offerto la possibilità di fuggire qualche giorno dalla solita routine e tra le varie possibili mete ho scelto la più semplice dal punto di vista logistico ma la più dura dal punto di vista altimetrico.
Il primo giorno sono uscito di casa con calma sapendo per almeno i primi sessanta chilometri cosa avrei incontrato. Le strade secondarie fino all'interland bresciano le conosco abbastanza ormai 😊😏 ma c'è sempre qualcosa da scoprire, come la villa Mazzucchelli a Ciliverghe di Mazzano in stile neo palladiano, ci sarò passato in parte mille volte ma solo quel giorno mi sono fermato a guardarla
villa Mazzucchelli |
un'occhiata al lago di Garda |
inizio della ciclabile della valsabbia |
uno scorcio dietro la chiesa di Eno |
rifugio al passo |
dei 14 km di salita i primi sei sono piuttosto agevoli ma la seconda parte ha pendenze sopra la media e ho fatto piuttosto fatica ad arrivare ai 1090 m del passo cavallino della Fobbia.
Al passo c'è un bel rifugio dove ci si può rifocillare e dove ho riposato volentieri. Da qui inizia la discesa ma dopo qualche centinaio di metri mi si para davanti una chiesa che occupa tutta la strada e che può essere oltrepassata con una galleria che c'è alla sua destra. Dopo il santuario la discesa diventa molto impegnativa per via della pendenza e delle numerose curve e sono arrivato al bivio per Capovalle col mal di braccia.
santuario di rio secco |
tenda modello Lidl |
lago d'Idro |
dalla spiaggetta del camping all'imbrunire |
RIEPILOGO:
92 km totali
6 ore 38 minuti in bici
1252 m ascesa
21 settembre
mi sono svegliato all'alba senza mettere la sveglia e nella semioscurità della pineta ho smontato la tenda e a caricato la bici. Non essere un provetto campeggiatore mi fa dilatare questi tempi e per tenda, sacco a pelo, materassino e vestiti vari mi ci è voluto quasi un'ora
l'alba dalla spiaggetta del campeggio |
prima di lasciare Idro (su un comodo percorso ciclabile lungolago) ho fatto una doppia colazione al bar del porto
vista da sud |
Non avevo mai fatto questa salita e il fatto che molti la definiscono una delle più belle della provincia ha condizionato il tracciato di questo giorno in sella; sarebbe stato forse più semplice (e non meno bello) passare da Bagolino e dalla piana del Gaver ma erano comunque posti che già conoscevo
ultimo scorcio di lago dopo qualche km di salita |
pedalare su strade come queste in giorni feriali dove il traffico automobilistico è nullo e i ciclisti incontrati si contano sulle dita di una mano è sempre piacevole, anche quando la pendenza media è dell'8,5% per 12 km e non molla mai. I 12 kg di bagaglio però si sono fatti sentire e malgrado l'entusiasmo e la temperatura gradevole (9° C) devo dire che è stata proprio dura.
quasi in cima, dopo i tanti tornanti... |
Si perchè dal rifugio al passo Baremone dopo i primi chilometri in falso piano si sale al passo della Spina oltre i 1700 m con l'ultimo chilometro e mezzo bello tosto per poi scendere ai 1660 m del passo Maniva.
piazzale al Maniva |
rifugio di passo Crocedomini |
Dal campeggio al rifugio sono circa 45 km quasi tutti in salita e ho impiegato ben più di sei ore. La tappa non si è conclusa qui ma sono sceso in valcamonica con una entusiasmante discesa di 25 km su asfalto quasi perfetto fino a Breno.
Breno (BS) |
ciclovia dell'Oglio poco fuori Breno |
un tratto sterrato prima di Malonno |
camping Adamello, Edolo (BS) |
Per arrivare a Edolo che dista una trentina di chilometri ho provato a pedalare sulla ciclovia dell'Oglio ma i tratti di saliscendi con forti pendenze poco si addicevano al mio "nuovo" mal di schiena, alla fine sono arrivato a destinazione dopo le 20 pedalando per gli ultimi dodici chilometri sulla comoda statale, che sale inesorabilmente ma in modo meno nervoso della ciclabile. Gentilissimo il gestore del campeggio che è venuto a farmi fare il check in anche se era già buio. Essendo a tre chilometri dal paese quella sera mi sono dovuto accontentare di un'insalata di tonno e un po' di frutta che avevo nelle borse, comunque una cena soddisfacente.
Riepilogo:
105 km totali
9 ore 27 minuti in bici
2608 m ascesa
22 settembre:
il giorno del Mortirolo. Mi sono svegliato coi muscoli tutti indolenziti che sarebbero stati un'ottima scusa per rinunciare, ma non sapevo quando mi sarebbe ricapitata l'occasione di passare da queste parti in bici per cui ho deciso di tentare, a costo di salirci a piedi !!
bye bye camping Adamello |
Edolo (BS) |
Dopo una abbondante colazione al bar sport e aver preso un paio di panini imbottiti dal primo salumiere incontrato per strada ho iniziato la salita costeggiando l'Oglio uscendo da Edolo e dopo alcuni chilometri si trova a sinistra il bivio per Monno dove ha inizio la salita dal versante bresciano. Fare il Mortirolo dal versante valtellinese è per me impensabile anche senza bagagli.
Ma non è stata una passeggiata: poco più di dodici chilometri dove ci sono anche tratti di pendenza dolce, quasi in falso piano, che si alternano a tratti con pendenze atroci e la schiena si è fatta sentire ogni volta che la salita andava oltre l'8%. Non ho contato le volte che mi sono fermato a fare stretching e a massaggiarmi (e tra un massaggio e l'altro ho divorato il primo pane e mortadella 😋 e fatto qualche foto)
il ritratto della salute attorno al nono chilometro |
chiesetta di S.Giacomo |
alla chiesetta di san Giacomo comunque mancano pochi tornanti anche se forse è il pezzo più duro.
Mi fermerò solo poche volte 😂 prima di femarmi finalmente in cima per la foto al "selfie spot" con una maglietta che trasuda modestia e panini imbottiti.
passo del Mortirolo - 1862 m |
in cima c'è un riparo con servizi igenici e tavoli da pic nic sul prato |
Dopo la meritata pausa arriva l'ora di rimettersi in sella. Su spunto preso in rete da altri viaggiatori che l'avevano percorsa ho deciso di scendere dal passo verso Aprica prendendo la strada che va verso Corteno e Trivigno. Una cosa che però non avevo letto in rete è che la strada non parte subito in discesa, ma sale ancora (dolcemente per mia fortuna) fino a sfiorare i 2000 m
cappella con vista presso una malga |
la strada è ad onor del vero molto bella e per molti chilometri si pedala senza perdere quota con una bella vista sulla valle sottostante. Il traffico inesistente se non fosse per una nutrita mandria di vacche che placidamente ritornava (in autonomia a quanto pare) alla vicina malga
dopo alcuni tratti di saliscendi ho raggiunto il bivio per Trivigno e dopo un chilometro è iniziata finalmente la discesa
una malga prima del bivio |
ultimo tratto in falso piano prima della discesa |
l'Adda a Tresenda |
Avevo percorso questo tragitto alcuni anni fa da Tirano in notturna ma di certo non mi ero potuto godere il paesaggio. Avevo pensato di fermarmi dalle parti di Morbegno e la traccia originale avrebbe previsto un'altra salita bella tosta, il passo San Marco, ma strada facendo ho deciso che non era il caso di esagerare, va bene che il ciclismo è anche sofferenza, ma ero pur sempre in vacanza 😊
Tresenda - Colico sono più di sessanta chilometri e ho dovuto pedalare con impegno per arrivare al campeggio prima che facesse buio. Anche stavolta devo ringraziare il receptionist del camping Green Village che mi ha atteso per il check in e le spiegazioni del caso.
arrivo a Colico (LC) |
Riepilogo:
132 km totali
8 ore 51 minuti in bici
1492 m ascesa
23 settembre:
ciao ciao Green Village |
fermandomi ogni tanto per un breve giro in qualche piccolo borgo di cui mi sfugge il nome
malgrado la guardia ho riempito lo stesso le borracce |
Alla fine arrivato a Bellano (dopo aver buttato un occhio sull'orario dei traghetti all'imbarcadero) mi rassegno a fare ancora un po' di salita. Per uscire dal paese ho preso una strada che con pochi tornanti mi porta a una discreta quota con vista.
Evitato lo svincolo per la statale (vietata alle bici) ho proseguito salendo dolcemente su una strada che scoprirò più avanti essere quella che porta in Valsassina... scelta un po' a caso alla fine si è rivelata un'ottima alternativa.
ciclabile della Valsassina |
formaggeria Carozzi - Pasturo |
l'ultimo tratto su provinciale fino a Ballabio e poi giù "in picchiata" fino a Lecco
il matitone - il campanile della basilica di S. Nicolò |
piazza Cermenati - Lecco |
I panini sono stati consumati su una panchina vista lago col supporto (non solo morale) di un nutrito gruppo di piccioni.
pausa pranzo (lungolario - Lecco) |
...e zone decisamente più selvagge
a Paderno d'Adda ultima fatica di giornata con 3-400 metri a spinta per risalire la ripida salita dell'alzaia del naviglio. Poco più avanti il bel ponte San Michele. Da qui inizia la parte più infame di questo mini viaggio, ovviamente per colpa di chi scrive: col senno di poi avrei dovuto seguire il fiune ancora per una quindicina di chilometri per poi raggiungere Milano pedalando lungo la Martesana. Invece stavolta l'improvvisazione non ha pagato e mi sono affidato alle indicazioni del telefono che mi ha fatto fare certamente qualche chilometro in meno ma mi ha fatto attraversare (quasi sempre su ciclabile c'è da dirlo) tutto l'interland milanese col suo notevole bagaglio di trafficom rumore, semafori, tutta roba che gli ultimi tre giorni mi avevano fatto quasi dimenticare.
ponte s. Michele |
Quando sono arrivato in piazza del Duomo ero più che mai stressato 😡😡😂😂😂; tra l'altro c'era in città la settimana della moda e il casino era totale.
Avrei avuto un altro giorno di viaggio ma alcune circostanze sfavorevoli, tipo non essere riuscito a contattare il campeggio a Pavia, il meteo che metteva pioggia il giorno successivo e la comodità di avere un treno ad ogni ora per tornare a casa mi ha fatto prendere la decisione di finire il mio giro in Lombardia proprio qui. Un peccato perchè mi sarebbe piaciuto tornare a casa in bici.
Riepilogo:
110 km totali
7 ore 50 minuti in bici
1110 m ascesa
Bellissimo giro e una punta di invidia,io con il mio allenamento non riuscirei a farne neanche un quarto di quel giro:-(
RispondiEliminamah, io in questo breve e duro giro ho scoperto una capacità di soffrire che non pensavo minimamente di avere. L'entusiasmo a volte può fare molto più della gamba.
Eliminabene, bravo
RispondiEliminabisogna tenersi allenati così quando staccheranno la corrente, basta collegà un generatore alla bici e pedalà 3 4 ore al giorno
Sono d'accordo e soprattutto sono pronto!!🤪🤪
Eliminacomplimenti per la testa :)
RispondiEliminabellissimo resoconto. grazie e ciao
👍
Eliminabuon giorno
EliminaCiao😉
Eliminacomplimenti, un viaggio entusiasmante e coraggioso (giusto una settimana fa ha percorso anch'io il sentiero valtellina che considero la miglior pista ciclabile d'Italia)
RispondiEliminamassimolegnani
Grazie. Sono d"accordo sul sentiero Valtellina. Poco per volta sto scoprendo un paese "ciclabile ".
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