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a Malpensa |
Quest'anno l'anniversario, che è uno di quelli importanti da cifra tonda, andava festeggiato come si deve, anche perchè siamo in debito con la vita di un viaggio di nozze mai fatto per davvero.
Di solito negli ultimi anni mi sono sempre arrangiato tra biglietti e prenotazioni varie ma non me la sono sentita di far da me e organizzarmi un viaggio intercontinentale per cui mi sono affidato a un'agenzia prenotando già a giugno dello scorso anno. Non ne ho mai parlato prima perchè in realtà l'agenzia ""fisicamente"" non l'ho mai vista, ho visto il loro
bel sito, la pagina
facebook e ho sentito per telefono il responsabile per le vendite in Europa e chissà... ...un po' temevo di finire come quei turisti di cui si sente parlare a fine agosto al tiggì che al momento di partire per la vacanza si accorgono di aver comprato un "pacco" e non un pacchetto turistico :)). In realtà le ansie erano già dissolte a fine giugno quando ho potuto verificare la validità della prenotazione dei voli sul sito della compagnia aerea e oggi posso solo raccontare una bella vacanza in un posto incantevole.
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a Goidhoo |
Dicevi Maldive e pensavi subito al resort, con tutti i lussi e magari il cibo e lo staff italiano pronto ad allietare la tua vacanza. Non è stata così invece la nostra vacanza. Da qualche anno lo stato ha dato la possibilità anche ai maldiviani di aprire delle attività turistiche in proprio e così qualcuno ha aperto delle "guest house" come quella che abbiamo frequentato noi a Goidhoo. Il villaggio sulla piccola isola è abitato da circa 900 persone, c'è un piccolo porto e le poche strade non sono asfaltate ma di terra/sabbia battuta. Non manca nulla, ci sono l'asilo, la scuola primaria, il campo di calcio, la moschea, l'ufficio postale, la centrale elettrica, un paio di negozi e un paio di caffè oltre alla struttura dove risiedevamo. La
Horsburg g.h. è piccola, con 5 camere doppie, molto pulite e confortevoli e un bel giardino alla fine del piccolo villaggio al limitar di una rigogliosa foresta di palme e mangrovie che attraversavamo ogni giorno in bicicletta per raggiungere la bikini beach. Essendo in un paese musulmano ci si deve adeguare/abituare agli usi e le regole della comunità: l'unica cosa richiestaci in effetti è stato quello di usare un "dress code" adeguato le volte che siamo andati a spasso per il villaggio, ovvero spalle e schiena coperta per la consorte, t-shirt e bermuda per il sottoscritto; la spiaggia a noi riservata era molto grande e comunque era consentito il normale abbigliamento da turista da spiaggia occidentale :D . I locali alla "bikini beach" non si fanno mai vedere, ma non è raro incontrarli in giro per il villaggio o nella foresta a lavorare o semplicemente a passeggiare. Nel 99% dei casi mi sono sembrate persone molto gradevoli, sempre pronte a salutarti con un sorriso e anche ad attaccar bottone. Altra cosa a cui ci si deve abituare è la chiamata alla preghiera del muezzin: non è mai stato un problema, anzi, a certi orari mi ricordava che era ora di andare a mangiare; c'è da dire però che la prima chiamata la fa all'alba, ma io l'ho sentito giusto la mattina in cui ci siamo svegliati proprio per veder nascere il sole. Altra regola del luogo imposta dalla legge religiosa: niente alcolici. Se vuoi bere qualcosa di forte al massimo puoi trovare del tè nero. Onestamente un bicchiere di vino col pesce a cena l'avrei bevuto volentieri, ma per il resto non ho sentito una gran mancanza.
ok ok... adesso vediamo un po' di foto :D