Nell’ ultimo post sul bilancio stagionale della piscina fuori terra avevo accennato alla procedura di invernaggio per chi come me non abbia voglia di vuotarla, pulirla, smontarla, asciugarla e metterla al riparo ma di lasciarla con l’acqua tutto l’inverno (il cenno è alla fine di questo post).
Per ulteriore chiarezza posto le foto dei tappi che ho messo ai raccordi in entrata e in uscita dalla piscina.
Altri dubbi che assalgono i più riguardano il telo e la copertura:
io la copro con un telo occhiellato e fissato ai supporti della piscina con delle corde elastiche: il difetto di questo sistema è che il telo è sollevato dall’acqua sottostante e il peso dell’acqua piovana o della neve in inverno potrebbe far si che si rompa per cui bisognerebbe togliere l’acqua quando è tanta dalla superficie del telo. Non ci vogliono ne pompe ne altri marchingeni: io faccio in modo che un tubo rimanga sempre sul telo e quando voglio vuotarlo devo solo “aspirare l’acqua dal capo opposto e l’acqua defluisce e si scarica in giardino; naturalmente per aspirarla mi attacco con la bocca dall’altro capo del tubo e do letteralmente una ciucciata fino a quando non sento la sento arrivare. Non è il massimo dell’igiene, ma se scrivo questo post è perché non sono ancora morto di colera .
In effetti il tubo che sta nell’acqua sul telo potrebbe avere una spugna al suo inizio che, schiacciandola, aiuti l’acqua a defluire verso l’esterno, ma il metodo che uso io è più sbrigativo.
Gironzolando per il paese ho notato che ci sono altri modi per fissare il telo di copertura: si possono usare una specie di morsetti o mollette in plastica molto grandi che tengano il telo fisso al tubolare del bordo; ne vanno messi vari su ogni lato e il telo così sistemato è praticamente a contatto con l’acqua sottostante che aiuta la copertura a sopportare il peso dell’acqua piovana.
Tanto vi dovevo.
PS: allego le istruzioni in mio possesso per posizionare correttamente la copertura (cliccare per ingrandire).
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