Sono tornato da un bel po' ormai che l'immagine di quella bella laguna che campeggiava nel post precedente è quasi un ricordo sbiadito. Intanto, nell'attesa dell'ispirazione per scrivere due righe sulla settimana al mare di quest'anno vergo questo breve foto-resoconto della passeggiata in
montagna di due domeniche or sono.
la montagna in inverno preferisco evitarla, ma con la bella stagione cerco di andarci almeno un paio di volte ì'anno. E se devo dirla tutta da solo ci andrei
anche in bici :D ma quando sono in compagnia allora un paio di scarpe
comode è tutto quello che serve. La scelta di raggiungere il rifugio
Tita Secchi al lago della vacca a 2367 m non è casuale: la nostra scarsa preparazione ci fa sempre propendere per sentieri turistico-escursionistici e questo itinerario, molto frequentato, è adatto a tutti. Ho visto molte famiglie con bambini piccoli, noi invece ci siamo andati col cane.
abbiamo lasciato l'automobile in uno spiazzo (già pieno alle 9) nei pressi della malga Cadino. Da qui si raggiunge il sentiero che dai 1800 e rotti della malga porta alla Corna Bianca (2020) per poi proseguire fino ad incrociare l'alta via dell'Adamello che conduce al lago della vacca e al rifugio. Noi che ce la siamo presa davvero comoda ci abbiamo messo poco meno di tre ore all'andata e meno di due al ritorno.
Qualche foto della passeggiata:
Per imboccare il sentiero (019) lasciando la malga alle spalle si cammina per 3-400 mt su asfalto verso destra
...comunque basta seguire ""gli altri"" e non si sbaglia :D
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queste vacche fino al lago non ci arrivano |
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il nostro "Paco" in gran forma per le prime tre ore... |
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la corna bianca |
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il sentiero... sembra il pavimento di una chiesa... |
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verso il passo della vacca la vegetazione comincia a farsi più rara |
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quella... è la vacca |
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da vicino è molto meno vacca però :D |
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il lago della vacca è un laghetto artificiale con annessa centrale idroelettrica |
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si può scegliere il prato ma è piuttosto comoda anche la pietra |
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io e Paco però ci mettiamo su una panchina |
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il piccoletto alla fine ha avuto bisogno di un passaggio... solo pochi metri... |
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Sulla strada del ritorno verso casa passo dal Crocedomini e raggiungiamo la val Trompia facendo una ventina di chilometri su bella strada in parte non asfaltata che raggiunge prima il dosso dei galli (con gli enormi radar credo ormai in disuso) e poi il giogo del Maniva (all'andata siamo saliti in macchina dal lago d'Idro e Bagolino), una strada che spero di fare in bici prima della fine della stagione estiva.
Che figata quel sentiero pavimentato... stupendo!!**
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