Un miracolo mi permette di programmare questa breve vacanza in bicicletta in un periodo piuttosto buono: la fine di settembre non fa più caldo come nei mesi estivi e le giornate hanno ancora molte ore di luce; l'unica incognita la pioggia prevista in questa settimana e il poco preavviso avuto che mi ha fatto studiare l'itinerario rubando qualche ora al sonno.
Alla fine ne è uscito un viaggio relativamente poco lontano da casa fatto praticamente tutto su piste ciclabili, tranne che per il tratto sloveno da kranjsca Gora a Kobarid che è un intinerario ciclabile ma su strada normale a basso traffico.
L'itinerario in breve:
giorno 1 - Bolzano - Brunico (ciclovia del sole + ciclabile della val Pusteria)
giorno 2 - Brunico - Berg im Drautal (ciclabile della val Pusteria + ciclabile della Drava)
giorno 3 - Berg im Drautal - Villach (ciclabile della Drava)
giorno 4 - Villach - Kobarid (ciclovia Alpe Adria + itinerario ciclabile SLO1)
giorno 5 - Kobarid - Aquileia (itinerario FVG3 + ciclovia Alpe Adria)
di seguito qualche foto (pessima come al solito) e due righe, per chi avesse voglia...
1-
Per raggiungere Bolzano da Brescia ci sono un paio di comodi treni che mi faranno arrivare in Alto Adige per le 9.30. Purtroppo non abitando a Brescia inizio questo viaggio pedalando fino alla stazione, i soliti 25 km che fortunatamente filano lisci e senza intoppi.
Il treno arriva in orario e come previsto piove.
Per i primi chilometri mi cambio più volte sperando sempre che smetta di piovere definitivamente, invece poi pioverà per quasi tutto il giorno. Scambio nel frattempo quattro chiacchiere con Martin, un danese che tra due anni partirà per il giro del mondo in bicicletta (beato lui).
Una persona sana di mente avrebbe preso di certo il treno con una giornata del genere e devo ammettere di averci pensato, ma l'entusiasmo del primo giorno di viaggio ha fatto sì che le ore sotto l'acqua siano passate senza troppo patire.
pausa pranzo sotto comoda tettoia |
piove piove... |
dalle parti di Bressanone |
La prima parte fino a Fortezza si pedala sulla ciclovia del sole (proseguendo si raggiungerebbe il Brennero) per poi deviare verso est sulla ciclabile della val Pusteria.
Fortezza |
contaciclisti |
in val Pusteria |
San Lorenzo |
Brunico |
Il tempo di prendere del pane in centro e poi dopo una pedalata nel bosco fuori città raggiungo il campeggio Bersaglio, la mia sistemazione per la notte.
campeggio Bersaglio (ha un nome anche in tedesco ma non mi azzardo nemmeno a scriverlo) |
campeggio Bersaglio |
93 km (+25) - 8h 31min - 1073 m D+
Note: arrivato al campeggio nemmeno me n'ero accorto, ma è praticamente
attaccato ad una strada molto trafficata e vicino ad una zona industriale dove il lavoro inizia di buon'ora; i servizi offerti sono più che sufficienti ma il rumore delle macchine meritava un buon paio di tappi per dormire bene. Comunque ottimo per una sola notte.
2-
Risveglio, smontaggio e asciugatura della tenda e colazione richiedono più tempo
del previsto ma questo giorno inizia col sole anche se fa freschino.
Poco fuori Brunico vedo in azione la "squadra manutenzione ciclabili": due addetti puliscono l'asfalto dalle foglie. Proseguo sulla ciclabile della val Pusteria.
Verso le dieci sono già in mezze maniche, compro un paio di panini dopo Dobbiaco e visito brevemente San Candido, ultimo comune prima del confine che supero senza quasi accorgermene.
Da qui inizia la ciclabile della Drava (Drauweg in tedesco) sulla quale pedalerò per tutto il giorno e il successivo.
Per i primi chilometri il fiume Drava è proprio un fiumiciattolo.
Pranzo con vista sul fiume e sulla fabbrica della Loacker :D
Arrivo nel primo pomeriggio a Lienz, bella cittadina che subisce ancora molte influenze italiane, o almeno questo è quello che traspare dalle insegne di bar, ristoranti e negozi. Gli italiani in giro sono parecchi, molti la raggiungono pedalando su bici a pedalata assistita prese a noleggio.
Lascio la cittadina e dopo una trentina di chilometri raggiungo il campeggio Berggruss per la notte a Berg im Drautal.
115 km - 8h 40 min - 650 m D+
camping Berggruss |
km per raggiungere il paese vicino e un supermercato. A Berg oltre ad affrontare la salita per raggiungerlo il supermercato chiude presto. Il campeggio comunque mi è stato gentilmente offerto dal gestore che non aveva tempo di accogliermi. La strada vicina di notte è silenziosa, ma c'è un passaggio a livello e la campanella che avvisa dell'imminente arrivo di un treno suona già di primissima mattina.
mattinata nebbiosa |
Il cielo al risveglio non promette nulla di buono. Le previsioni danno pioggia dal
primo pomeriggio e temporali di notte. Avevo già individuato il campeggio dove passare la notte a Villach, meta finale di giornata, ma alla fine prenoto una stanza in una piccola pensione fuori città.
Si pedala sempre lungo la Drava, che a volte sparisce alla vista quando il tragitto si sposta verso il bosco o in qualche piccolo borgo rurale. Alle 10 inizia a piovigginare, pioggia leggera ma costante per tutta la mattina,
lascio Berg im Drautal |
in tutti i piccoli borghi rurali il limite è 30 km/h |
un artigiano del legno trovato lungo la strada |
oggi indosso tutto quello che trovo |
A mezzogiorno piove più forte e stavolta mi fermo a mangiare qualcosa di caldo in un bar lungo la ciclabile. Il fiume non è più quello dell'inizio e in alcuni punti il livello mi sembra piuttosto alto.
pranzetto al cafè Mosaik |
Arrivo a Villach e visito brevemente il centro cittadino e la zona pedonale prima di recarmi al Waldhof, una locanda in periferia (7 km). In cima a una collina in mezzo alle nubi si intravede un castello: è il borgo di Landskron che però i può raggiungere solo a piedi. Dopo aver preso possesso della stanza faccio una passeggiata fin lassù.
arrivo a Villach |
borgo medioevale di Landskon |
un panorama un po' così :D |
gasthof Waldorf |
Note: la scelta di arrivare fuori città è stata dettata anche dai prezzi piuttosto alti. In questa gasthof il personale è giovane e simpatico, il letto è stracomodo e la colazione compresa è sontuosa. C'è anche il ristorante, ma avevo del formaggio e del pane da finire e ho cenato in camera :D salendo al castello c'è un bosco dove c'è una specie di zoo con le scimmie, faceva "un po' strano" passeggiare in Austria e sentire i loro versi..
4-
Colazione sontuosa come dicevo poco sopra e poi via. L'uscita dal centro di Villach non è certo tra le cose più semplici, per fortuna sono ben assistito dal navigatore ma l'impatto col traffico dopo tre giorni di ciclabile è piuttosto traumatico. La tappa prevede lo sconfinamento in terra slovena e da Villach potrei raggiungere Kranisca Gora passando per il Wurzenpass.
cabina telefonica a Villach: ne ho trovate molte lungo la strada in Austria |
nella foresta di Tarvisio |
Sarà stato il traffico o la scarsa voglia di salita fatto sta che decido di prendermela comoda allungando fino a Tarvisio pedalando comodamente sulla ciclabile che in Italia diventerà la ciclovia Alpe Adria e valicare a Fusine per entrare in Slovenia.
Slovenia.... quasi |
c'è solo l'imbarazzo della scelta basta voler pedalare |
Prima di mezzogiorno son a Kranisca Gora e pranzo su una panchina con gli avanzi della colazione :D
Mi è passato per la testa di seguire la ciclabile fino a Jesenice per poi deviare per i laghi di Bled e Bohjni, itinerario che terrò in serbo per una prossima occasione, decido invece di seguire il mio progetto originale e raggiungere Kobarid passando dal passo Vrsic. La salita di per se non è molto lunga ma ha pendenze toste che si sono fatte sentire e ho raggiunto il passo dopo due ore di passione.
14% ... |
altimetria... a saperlo prima... |
radici |
tutti i tornanti rigorosamente in pavè ...fortuna che non piove |
strana istallazione al tornante 17 ...anch'io ho messo il mio sassolino |
detto anche passo della Moistrocca (per i nostalgici) |
Da qui tutta discesa fino al paese Trenta poi fino a Kobarid con qualche saliscendi costeggiando il fiume Soca (che da noi si chiama Isonzo) che da queste parti ha un bellissimo colore verde azzurro.
vecchie case nei pressi di Trenta |
argh... le foto col telefonino... quel fiume dal vivo è azzurrissimo ! |
Arrivo a Svino, un chilometro fuori Kobardi al Kamp Rut e finito di montare la tenda mi godo il tramonto.
la mia tenda al kamo Rut |
Note: campeggio piccolo ma carino in cui non manca nulla e credo se lo avessi chiesto mi avrebbero anche cucinato qualcosa, però avevo ancora qualcosa da sgranocchiare avanzato il giorno prima. Vicino al campeggio ci devono essere delle fattorie e per tutta la notte ho sentito un animale fare strani versi... ha smesso verso le cinque del mattino.
5-
Una leggera nebbia avvolge il campeggio al mattino. Il bar aprirà alle 9 ma mi è giusto rimasto un dolcetto per fare colazione prima di partire. Prima di lasciare il paese salgo sulla collinetta che lo domina dove c'è l'ossario dei caduti italiani durante i tristi eventi che si sono svolti qui nella prima guerra mondiale (Kobarid = Caporetto se qualcuno non lo sapesse).
Da qui pedalo per una mezz'oretta tra campagna e piccoli agglomerati e sono già entrato in Italia. Dopo Pulfero lungo il fiume Natisone si snoda un bel percorso ciclabile, uno dei tanti disponibili in Friuli.
A parte qualche strappetto oggi non ci sono salite da fare. Passo da belle cittadine come Cividale del Friuli e Palmanova e sono già ad Aquileia poco dopo mezzogiorno.
Pranzo in mezzo a tanti altri turisti in una pizzeria con vista sulla basilica decidendo che il mio cicloviaggio di quest'anno si conclude qui.
il Natisone dal ponte per Cividale del Friuli |
_Cividale |
una delle porte di accesso a Palmanova |
nella bella piazza c'è il luna park... |
Palmanova |
Palmanova - lungo i bastioni |
Terzo di Aquileia, siamo a una ventina di km dal mare |
Aquileia - il foro romano |
la basilica, simbolo di Aquileia |
Infatti torno indietro qualche chilometro e a Cervignano prendo il primo dei tre treni
che prima delle 19 mi scarrozzano fino a Brescia. L'ultima ora di pedalata è sulla strada verso casa dove arrivo col buio.
82 km (+31) - 5h 47 min - 291 D+
Note: avrei potuto farmi un'altra notte in campeggio, tra Aquileia e Grado non mancano, ma la tenda la notte scorsa puzzava troppo di muffa e ho desistito.
Aquileia sarà di certo il punto di partenza di un futuro cicloviaggio verso la Slovenia.
Hai fatto un bel tour che mi ha destato sopiti ricordi del 2015 e 2016. Il campeggio Rut di Caporetto, che bello !
RispondiEliminaUn saluto -