Ieri dopo cena è piovuto ancora un po' e così, mentre aspettavamo la voglia di andare a letto abbiamo bevuto ancora un po' di vino. Però la mattina mi sveglio presto e approfittando del fatto che a tre metri dal nostro alloggio c'è un bar vado a far colazione (in pigiama e k-way) e lascio dormire il viaggiatore inglese. Quando si sveglia lui dopo aver preparato le bici, ci mettiamo in sella, percorriamo quei tre metri e facciamo colazione (la seconda per me :D)
Oggi potremmo addirittura finire il viaggio e arrivare a Livorno, Pisa, bellissima città, è davvero vicina e le cose da vedere sono tutte in una piazza o quasi, google maps mi da un tragitto al massimo di 20 km sulla statale, e x Livorno saranno al massimo ancora 20 km, ma io seguo questa bellissima guida e dopo averle dato un'occhiata non credo che avremo vita facile.
Usciamo da Lucca seguendo il bell'acquedotto Lucchese su un single track che attraversa anche
alcuni incroci stradali. La prima difficoltà (piccola) la incontriamo quando si deve attraversare l'autostrada, su un ponte pedonale in ferro che non ha nemmeno il canalino per far scorrere le ruote della bici e che una volta sceso ci riporta a seguire l'acquedotto fino alla bellissima zona monumentale di Guamo. Era già stato a Lucca in diverse occasioni ma questa parte, davvero bella, me la ero persa. C'è qualche incongruenza nella guida con quel che verrà subito dopo, infatti bisognerebbe passare il canale (che una volta convogliava l'acqua dai monti all'acquedotto) in alcuni punti. Io ne trovo certamente due ma l'ultimo non so proprio dove sia. Alla fine passiamo dove penso possa essere la strada giusta (e penso ancora che sia quella!!) e ci ritroviamo a dover spingere le bici in salita su una strettissima mulattiera, non mi viene in mente altro aggettivo per descriverla ma credo sia un sentiero praticabile sicuramente a piedi, e con molte difficoltà con una bicicletta e comunque a spinta; noi però abbiamo anche le borse laterali e abbiamo grosse difficoltà a percorrere questo "per fortuna" breve tratto. Seguendo i segnali del Cai ci ritroviamo finalmente su una bella sterrata ampia e in salita.
Io procedo bene con la mia mtb mentre John ha qualche difficoltà quando la strada si trasforma
letteralmente in una pietraia e ogni tanto deve scendere e spingere la sua. A un tornante, mentre lo sto aspettando si ferma una coppia di anziani in cerca di funghi e gli chiedo indicazioni per Campo di Croce, indicazioni che secondo la guida avrei dovuto già trovare, ma che io non ho mai visto. Loro mi dicono di salire all'altopiano di Santallago, da lì altri 2,5 km di salita sterrata, ma io voglio fare di testa mia e scendo lungo una breve discesa.
Qui alla fine trovo anche un'indicazione per Campo di Croce ma il sentiero, di 3 km, è assolutamenteimpraticabile in bicicletta e dopo una breve perlustrazione decidiamo di risalire al bivio e procedere per Santallago. Mezzogiorno è già passato da un pezzo e siamo senza viveri. Arriviamo all'altopiano, a 700 e più m s.l.d.m. un po' a intuito perchè ad un'altro bivio i cartelli sono rotti. Fortunatamente lì c'è una bella area verde con giochi per bambini, panchine e un ristorante dove consumiamo l'ottimo pranzo con grande soddisfazione.
Chiediamo al cuoco le indicazioni per Campo di Croce, perchè anche lì sull'altopiano i cartelli sono rotti. Ci indica la via, finalmente in discesa e in breve tempo arriviamo in un'altra bella zona con alberi altissimi da dove partono tre sentieri. La guida è piuttosto chiara: prendere il sentiero sulla destra e non prendere il sentiero numero 00. Seguo le indicazioni alla lettera e so che prima o poi ci sarà un'altra breve salita, ma c'è qualcosa che non va: la discesa si fa entusiasmante, ma di salitelle nemmeno l'ombra. Tra l'altro la sterrata non è molto adatta a una normale bici da trekking per cui john, per non danneggiare la bici decide di fare anche la discesa a piedi. Ho ancora oggi un dubbio, a un tornante ho proseguito la discesa ma c'era un piccolo bivio che saliva e che non ho seguito, probabilmente quella era la strada giusta, invece proseguendo la discesa mi sono ritrovato esattamente in un punto dove ci eravamo fermati questa mattina quando avevo trovato il cartello col sentiero per Campo di Croce a 3 km.
John immortala l'evento con una foto e con un.... chicken.... meritatamente rivolto al sottoscritto!!
A tornare indietro non ci penso nemmeno, ovvero, ci penso, ma non mi va. Facciamo al contrario la
strada già salita questa mattina con l'intenzione di ritornare (mestamente) a Lucca e fare i 20 km di statale fino a Pisa anche perchè sono già le 17. Dopo qualche chilometro di discesa la sterrata diventa un po' più umana, fino a diventare asfalto nell'abitato di Vorno. Dopo una chiaccherata con un paio di anziani del paese arriviamo quasi a Lucca e da lì in poco più di un' ora raggiungiamo Pisa e piazza dei miracoli. Troviamo da dormire al B&B da Debora in un bella zona residenziale tra la stazione e l'aeroporto. John è troppo stanco per uscire allora vado da solo in una pizzeria a mangiare la "cecina" e fare due passi da solo tra i pochi turisti e i pisani che passeggiano a quell'ora nella cittadina toscana.
69 km pedalati e camminati..... in rosso il tragico errore di direzione! |
In effetti, vedere le città, i paesi, le strade e tutto il resto, in bici è una cosa unica, hai il senso delle distanze e di tutto il resto. Ma che te lo dico a fare?
RispondiEliminafa bene ribadirlo!! :D
EliminaChe bei posti. Lucca mi è rimasta nel cuore, mi ci sono trovata benissimo l'anno scorso.
RispondiEliminaBuona giornata!
davvero una bella cittadina, anche a me piace
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