Non che ci sia alcun chè di insolito in una sagra di paese a fine estate, tra un santo patrono, un palio o un prodotto tipico da celebrare, ogni occasione è buona per far festa.
La cosa insolita per me è che il cotechino l'ho sempre considerato un piatto della tradizione che si mangià in autunno e inverno quando nelle campagne si ammazzava il maiale.
E invece approfittando dei recenti temporali che hanno rinfrescato un poco le serate in pianura padana sono andato a togliermi questa improvvisa voglia di cotechino in questo piccolissimo borgo frazione di Asola nel mantovano a una trentina di chilometri da casa nostra che è composto da una via (o poco più) una piazzetta e un palazzo nobiliare restaurato e un'osteria oltre che alle case dei pochi residenti.
Cosa stramba inoltre è che per acquistare da bere/mangiare bisogna cambiare gli euro all'ingresso della festa con "le palanche"(*) che poi andranno consegnate ai vari stand dove efficentissimi volontari ti serviranno quanto ordinato.
Che dire, quello che ho consumato ha anche superato le mie aspettative, tutto molto buono. Onestamente tra i piatti proposti c'erano anche altri primi e secondi e avrei mangiato tutto !!
C'era anche il complessino con "il solito" repertorio anni 70, Battisti & c. ma che fa sempre allegria (**) e che ha allietato anche il nostro dopo cena tra un caffè e una fetta di torta (e un buon gelato al latte preso mentre andavamo via)
Proprio un paio di giorni fa mi sono pappato un paio di fettone di cotechino con il cren, accompagnato da un paio di ombre di rosso 🙂
RispondiEliminaProprio un paio di giorni fa mi sono pappato un paio di fettone di cotechino con il cren, accompagnato da un paio di ombre di rosso 🙂
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