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se cerchi poesia sei nel posto sbagliato😁

giovedì 31 ottobre 2024

Canarie in ottobre: dieci giorni a Lanzarote

 La positiva esperienza dello scorso anno di fare una vacanza (al caldo) in ottobre ha fatto sì che anche quest'anno si facesse il bis. E stavolta è stato il turno di Lanzarote, meta a cui ambivo da qualche tempo ma che non mi ero mai convinto (non so perchè) a visitare. Famosa per i paesaggi "lunari" creati da passate eruzioni vulcaniche, l'isola ha una vasta scelta di spiaggie su cui andare a stendere il telo e anche qualche escursione più "culturale" grazie all'opera dell'architetto Cesar Manrique che a suo modo ha dato un'impronta personale all'isola.


Questa volta il programma è stato meno impegnativo dello scorso anno dove avevamo visitato Tenerife e La Gomera; i voli di andata e ritorno da Bergamo, una macchina e un monolocale con cucina a Playa Blanca (all'estremo sud di Lanzarote) erano l'unica certezza prima di partire e la vacanza si è costruita giorno per giorno senza particolari tabelle di marcia, programmi e stress. 

 

 

Il primo giorno (sabato 5/10) è stato solo un giorno di viaggio, l'aereo partiva alle 15.30 e anche con un piccolo ritardo siamo atterrati poco prima del tramonto. Tutto come previsto, preso possesso dell'appartamentino e fatte due spese per riempire il frigorifero abbiamo concluso la serata in casa mangiando pasta col tonno e bevendo birra (questa cena è un rituale che si svolge sempre uguale dal 2015 in ogni vacanza dove è stato possibile farla 😂... ma non siamo pazzi lo giuro).

E come sempre da questo punto in poi ci saranno quasi solo fotografie e poche parole (sono pur sempre le foto delle ferie archiviate in questo blog sotto la label "foto ricordo") per cui sapete già a cosa andate incontro... fuggiteeeee

curioso giardino con sculture a Teguise
6/10:

curioso vegetale in un giardino a Teguise
Ogni guida turistica non manca di menzionare il tradizionale mercato domenicale di Teguise, piccola cittadina al centro dell'isola e avendo in questa vacanza ben due domeniche a disposizione potevo non fare una scorpacciata di bancarelle ? E la prima domenica mi tolgo subito questo dente 😁 guidando per una mezz'ora abbondante in mezzo al bel paesaggio interno e prendendo confidenza con una Seat Ibiza full optional piena di controlli e sensori alla quale non ero proprio abituato.




Teguise un piccolo paese, noi siamo arrivati per le 9:30 è in alcuni vicoli e piazzette si respira tranquillità e silenzio. Ma dopo un'oretta il villaggio è invaso inesorabilmente dai turisti e in alcune zone è anche difficile camminare 
Interessanti alcune bancarelle (e anche alcuni negozi) di artigiani locali, per il resto le solite cose (anche paccottiglia) che si trovano ovunque. Abbiamo approfittato della presenza di un banco di prodotti da forno per prendere il pranzo e mangiarlo seduti da qualche parte in mezzo alla gente.
mezzi d'altri tempi

 

 

Stanchi della scorpacciata di folla (e di empanadas de atun) ci siamo diretti all'iconica spiaggia di Famara, a circa quindici minuti da Teguise, nota per la presenza di onde e surfisti.


 La spiaggia è enorme, non è difficile avere un po' di privacy basta camminare un po', ma a volte non è possibile fare il bagno per le onde e le correnti pericolose come se ne trovano in altre spiagge alle Canarie. Qui ci siamo rilassati qualche ora, leggiucchiando e dormicchiando ma il cielo nuvoloso e il vento costante mi hanno fatto rinunciare al primo bagno a Lanzarote.

Guardando il cielo ho notato come le nuvole siano solo in questa parte dell'isola e allora visto che di stare in spiaggia con la felpa non è avevamo voglia siamo scappati sulla costa est in cerca di sole.

nubi fantozziane a Famara beach

dune dietro la spiaggia (all'orizzone forse un po' di sole)

 

E dopo una trentina di minuti tagliando l'isola da ovest a est troviamo il sole a Playa Honda su una grande spiaggia con "aeroporto" sullo sfondo. ✈

 malgrado il via vai di aerei abbastanza costante è stato piacevole trascorrere il resto del pomeriggio qui. Abbiamo approfittato dei numerosi locali sul lungo mare anche per una pausa caffè.


La sera dopo cena l'abbiamo trascorsa facendo un giro in centro a Playa Blanca. Essendo l'appartamento in una "frazione" poco distante ci siamo andati in macchina e non ho nemmeno avuto problemi a trovare parcheggio. Ho scoperto però al mio ritorno che per il codice della strada delle Canarie non ho parcheggiato bene e mi sono trovato una multa di divieto di sosta anche se ero negli appositi spazi di parcheggio (ero solo girato al contrario rispetto al senso di marcia 😡).


7/10:

Dopo i chilometri del giorno prima abbiamo deciso di non spostarci troppo e di "accamparci" poco lontano da Playa Blanca, a playa Mujeres. Per accedere a questa spiaggia e alle altre della costa Papagayo bisogna entrare nella zona di

Los Ajaches considerata monumento naturale e sull'unica strada all'ingresso c'è una sorta di ranger che fa pagare un biglietto di ingresso (3 €). La strada non è così disastrata come avevo letto su molte recensioni, la spiaggia ha un ampio parcheggio e non ha altri servizi.

Dopo anni di spiagge selvagge con ombrelloni regalati o abbandonati a fine vacanza per ovvi problemi di trasporto aereo ci siamo procurati una tenda facilmente piegabile e leggera da mettere in valigia.

 

Mi aspettavo il peggio soprattutto con il vento costante che a volte si trova su queste isole invece si è ben comportata resistendo ad ogni sollecitazione e regalandoci una discreta zona d’ombra che in molti ci hanno invidiato 😀

 

 

 playa mujeres decisamente deserta al mattino

playa Mujeres
 


 

 

 

 

 

 

 

 

A fine giornata c’è stato il tempo di un piccolo trekking nel los Ajaches lungo la costa fino a raggiungere l’iconica e frequentatissima playa Papagayo.









caletta solitaria


Sicuramente un luogo incantevole che ho immortalato in questa foto ma che a fine vacanza non avremo mai frequentato preferendo altre zone più tranquille di questa costa.

E’ di certo un bel posto per guardare il tramonto, a fine giornata noi ce ne andavamo ma molte macchine stavano arrivando (o forse perchè dopo una certa ora non si pagano più i 3 euro 😂😂)
playa de Papagayo




Di sera abbiamo fatto un giro a Puerto del Carmen dove mi aspettavo di trovare un po’ di movida. I ristoranti al porto quasi tutti pieni di turisti britannici ci hanno spinto a cercare qualcosa di meno turistico e con un po’ di fortuna abbiamo trovato un tavolo nel piccolo locale El Laurel dove abbiamo mangiato tapas con soddisfazione. A parte questo la cittadina non mi è piaciuta granchè anche se devo dire che non abbiamo fatto una gran perlustrazione.
tramonto a Puerto del Carmen

8/10

La giornata è iniziata con la missione di pagare la multa che come qui da noi si dimezza se si effettua il pagamento entro una settimana. Ho fatto un giro alla banca indicata sul retro della contravvenzione ma per motivi tecnici le casse non erano operative quella mattina per cui dopo essermi consultato con un impiegato della Cicar sono andato all’ufficio postale, fortunatamente con pochi clienti in coda, per sbrigare col mio spagnolo stentato quella che alla fine è stata una semplice formalità. 

 

pegni d'amore e playa Flamingo
 

Un po’ di tempo l’ho perso però per cui abbiamo trascorso il resto della mattinata a Playa Blanca alla scoperta della zona a ovest del porto dove c’è la bella playa FLamingo in un bel contesto cittadino con locali sul lungomare e residence con vista ma che non fa per noi.

 

 

 

playa flamingo
 

Con la macchina siamo diretti di nuovo verso Puerto del Carmen alla playa de los pochillos, anche questa in un contesto simile da spiaggia cittadina ma talmente più grande da sembrare deserta nella zona non attrezzata. 

playa de los pochillos
 

 

 

 

Di apprezzabile ci sono i bagni pubblici puliti e ben tenuti.  Anche qui abbiamo montato il nostro accampamento ma il tempo non era dei migliori e dopo un paio d’ore decidiamo di spostarci schivando anche qualche goccia di pioggia.

 

 

 Cercando di fare qualcosa ci siamo spostati verso nord. Dopo Costa Teguise inizia una zona dell’isola di costa rocciosa senza spiagge come le intendiamo comunemente, però nei pressi di Charco del palo google maps indica la presenza di piscine naturali protette. 

 

 

 La costa secondo me ha un certo fascino, ci siamo fermati un’oretta a mangiare un boccone guardando le onde schiantarsi sugli scogli; purtroppo la bassa marea ha fatto sì che una delle piscine fosse mezza vuota, l’altra più che piscina mi dava l’impressione di dare sul mare aperto con una struttura in cemento dove poter raggiungere l’acqua più facilmente. 

 

 

Lontano da questa zona sulla scogliera partono dei sentieri dove è anche possibile passeggiare, per il resto il posto non offre granchè.


 

Altra cosa che mi incuriosiva era la presenza di un resort naturista proprio li di fronte, però non crediate che io sia un guardone 😎più che altro sono un naturista della domenica per cui ero seriamente interessato a vedere una situazione di quel tipo. Ovviamente, a parte noi e pochi altri fuggiti dalle spiagge sabbiose perché c’era brutto tempo, in giro c’è un sacco di gente nuda e io un numero di telefono per affittare un appartamento comunque l’ho preso… ci pensiamo😂😂.

 

 Dopo questo intervallo la gita per fuggire dalle nubi prosegue verso nord e arriviamo a Punta Mujeres, piccolo villaggio di pescatori con qualche struttura turistica e un paio di micro spiaggette di cui avevo letto su qualche blog. Carino e mi è sembrato anche piuttosto vivace...


...ma la nostra visita però dura solo il tempo di poche foto



...e prosegue fino all’estremo nord dove ci fermiamo al caleton Blanco, qui gli scogli neri sono coperti di sabbia bianca e il mare è basso e parrebbe calmo. E’ uscito il sole finalmente e noi non possiamo fare a meno di espletare la nostra quotidiana attività di bagnanti.


caleton blanco

Come via del ritorno ho guidato sulla strada che taglia l’isola da nord a sud arrivando all’imbrunire nella località di La Geria famosa per la coltivazione della vite in modo “eroico”. Paesaggio davvero interessante che meriterebbe una visita alla luce del giorno.

 

9/10

Abbiamo dedicato la prima parte di questa giornata a una breve escursione nel parque natural de los volcanes che a differenza del più famoso parque de Timanfaya si può effettuare in autonomia.

Per raggiugere la zona scelta abbiamo percorso la LZ-30, la strada che passa da La Geria fatta la sera prima al tramonto e ci siamo fermati a vedere il curioso modo di coltivare la vite a Lanzarote (nel link è spiegato bene, leggetelo)


cavità dove sono piantate le viti





Il panorama con queste migliaia di cavità scavate nella terra vulcanica è davvero singolare, in molti si fermano per una foto. Più avanti ci sono le bodegas dove i produttori vendono direttamente il loro vino.



Poco dopo la Geria, deviando sulla LZ-56 siamo arrivati al un parcheggio già piuttosto affollato. Il mio intento era di salire in cima alla montana Negra e girare intorno alla montana Colorada, ma alla fine mi è sembrato un giro un po' troppo ambizioso per cui abbiamo optato per il più semplice giro intorno alla Caldera del Cuervo




il tracciato è ben segnalato ed è impossibile sbagliarsi. E' anche piuttosto frequentato anche se dalle mie foto non si direbbe 😂











si può entrare anche all'interno del cratere della caldera del Cuervo




 

ovunque ti giri si vedono vulcani








Il giro è stato poco impegnativo dal punto di vista fisico ed è durato poco più di un'ora di cammino. Prima di ritornare alla vita da spiaggia abbiamo fatto ritorno sulla costa sud presso il piccolo paese di El Golfo per vedere il lago verde al charco de los clicos, una delle attrazioni turistiche naturali di Lanzarote



La spiaggia e il lago sono inaccessibili e si possono fotografare solo dall'alto.


Prima di riprendere la macchina abbiamo due passi nel villaggio di cui si parla un gran bene soprattutto di alcuni ristoranti 😋. Noi però avevamo già pranzato per cui abbiamo optato per un buon caffè e una fetta di torta.
belle onde presso el golfo

 

 

 

Il pomeriggio lo abbiamo passato a playa del Pozo, poco lontano da playa mujeres, anch'essa ampia ma meno affollata probabilmente perchè più lontana dai parcheggi.



In questa foto forse un po' si vede che l'oceano era bello agitato quel giorno, le onde e le correnti a riva sembravano mangiarsi un po' per volta parte della spiaggia. Io sarò stato in acqua almeno due ore nelle quali pur non allontanandomi mai dalla riva ho rischiato anche (poco) di annegare🏊. Mi sono anche divertito come un bambino però 😁



Siamo stati gli ultimi ad andare via godendoci il tramonto durante la passeggiata per andare a riprendere la macchina






10/10

Anche questo giorno siamo andati sulla costa Papagayo e ci siamo accampati alla spiaggia di Puerto Muelas, quella subito dietro l'area attrezzata per camper che in questo periodo però era chiusa.



dovevo leggerle prima ...
La spiaggia ospitava anche qualche naturista ma erano in netta minoranza anche se io ho cercato di alzare la media 😂.  

La giornata sarebbe stata anche bella e rilassante, peccato che uscendo dal mare ho trovato sotto la sabbia uno scoglio affilato sul quale mi sono ferito un piede.

La ferita pur essendo superficiale ha condizionato un po' il resto della vacanza (avrei camminato sicuramente di più) ma poteva andare decisamente peggio.


Prima di tornare a casa e andare per farmacie a cercare cerotti e disinfettante abbiamo dato un'occhiata alla vicina caleta del congrjo e senza saperlo avevamo trovato la nostra spiaggia a Lanzarote.

caleta del congrjo

area camper



11/10:
 

alba a Orzola
a nord di Lanzarote c'è l'arcipelago Chinijo che è il parco naturale marino più grande d'Europa ed è composto da alcuni isolotti e l'isola più grande di La Graciosa, l'unica abitata e visitabile.

questo venerdì ci siamo svegliati presto con l'intenzione di arrivare a Orzola per prendere il primo traghetto e siamo riusciti a vedere l'alba al piccolo porto.

L'isola dal 2018 è di fatto indipendente ed è diventata l'ottava isola delle Canarie, ha circa 700 residenti in due centri abitati, non ha strade asfaltate e non è possibile portare la propria automobile (ci sono alcuni "taxi" 4x4 per i turisti o per altre esigenze della popolazione).


caleta de Sebo

Caleta de Sebo

il tragitto tra Orzola e Caleta de Sebo dura meno di mezz'ora e costa 28€ a testa andata e ritorno.

Sull'isola si possono affittare biciclette per poterla girare tutta senza problemi anche se alcune strade "sabbiose" mi lasciano più di un dubbio sulla fatica che si può fare




arrivati di prima mattina ci siamo diretti a piedi (con calma, ho il piede ancora incerottato) alla playa Francesa che abbiamo raggiunto dopo una passeggiata di tre chilometri e mezzo. Il tempo era nuvoloso ma le previsioni erano buone e noi ci siamo fidati
la montana Amarilla sullo sfondo


al nostro arrivo la spiaggia era ancora deserta, ci è piaciuta subito e abbiamo deciso di non proseguire oltre.

abbiamo occupato uno dei ripari per il vento costruiti con le pietre e quando è uscito il sole abbiamo completato l'accampamento con la nostra tenda da spiaggia.

mare molto bello, calmo ma con qualche pietra, questa volta ho fatto i miei bagni coi sandali😂

poco alla volta la spiaggia si è riempita ma senza esagerare fino a quando, poco prima di mezzogiorno, sono arrivate due navi che fanno fare le escursioni nell'arcipelago e hanno scaricato un po' alla volta un sacco di gente...


...e per un paio d'ore da spiaggia selvaggia si è trasformata nel paradiso del turista, mancavano giusto i negozi di souvenir 😂

scaduto il tempo i gitanti sono stati imbarcati nuovamente e se ne sono andati altrove ed è tornata la calma fino a quando ce ne siamo andati anche noi stavolta lungo una strada costiera fino al porto in attesa dell'ultimo traghetto per Orzola




c'è stato il tempo per fare un breve  giro per Caleta de Sebo e per una birra fresca prima di tornare a Lanzarote. Posticino interessante e suggestivo, ma non so se resisterei una settimana.



il tramonto questa sera lo abbiamo visto dal traghetto

12/10

Dopo due giorni consecutivi di vita da spiaggia, complice il tempo un po' incerto, abbiamo deciso di andare a vedere un'attrazione e fare un po' i turisti.

La scelta è caduta sulla visita a las Cuevas de los verdes sempre a nord dell'isola e come spesso mi capita non mi ero informato abbastanza ed ero partito senza prenotare i biglietti d'ingresso (si possono acquistare SOLO online).

Essendo delle grotte vengono effettuate solo visite guidate a intervalli di un quarto d'ora e fortunatamente erano ancora disponibili alcuni ingressi a ridosso del nostro orario di arrivo altrimenti era quasi tutto pieno fino al pomeriggio.




 

malgrado la visita guidata fosse solo in inglese e spagnolo è stato tutto comprensibile e anche interessante. Con tutte le differenze del caso però mi ha ricordato un po' il giro fatto nella Napoli Sotterranea quest'inverno e che io avevo giudicato una mezza trappola per turisti. Anche queste grotte un po' lo sono 😂😂


Il giro nelle grotte è durato circa un'ora giusto il tempo di far arrivare l'ora di consumare l'ennesimo pranzo "a sacco" della settimana e per farlo ho guidato per una ventina di minuti arrivando a Costa Teguise.

Il lungomare di playa de las Cucharas è molto  bello e non è stato difficile trovare un posto all'ombra per mangiare i nostri panozzi. La spiaggia però è affollatissima e piuttosto ventosa per cui seguiamo la costa a piedi fino ad arrivare alla più intima playa del Jabillo



A parte un mega albergo in cemento sul retro la spiaggetta è in un bel contesto con l'ingresso in acqua azzurrissima dove si viene subito accolti da numerosi pesci probabilmente abituati a ricevere cibo dai bagnanti

La nostra permanenza qui è stata abbastanza breve perchè il sole poco per volta è scomparso lasciando spazio a nubi minacciose.

playa del Jabillo

alla fine è scesa anche qualche goccia ma noi eravamo già a spasso in zona "negozietti e localini" e non ce ne siamo nemmeno accorti.

La giornata al mare poteva considerarsi conclusa e ripresa la macchina in dieci minuti siamo giunti a Arrecife la capitale di Lanzarote dove abbiamo passeggiato nella zona del porto e in una zona pedonale che pareva la via dello shopping che però quel giorno era desolatamente deserta (il 12 ottobre, giorno della scoperta dell'America è festa nazionale in Spagna e molti negozi e musei sono chiusi).





dal lungomare si può raggiungere l'isolotto dove c'è un bel castello...
castillo de san Gabriel

o passeggiare ammirando sculture di vario tipo...

...la chiesa e l'immancabile piazzetta con le palme...

una foto con EL Pollo


Non abbiamo visitato la parte più nuova della città o il bel lungomare dietro playa Reducto, forse lì avremmo trovato più gente.

Abbiamo visitato però la zona commerciale poco fuori dalla città con enormi supermercati e centri commerciali in cerca di qualcosa da mettere nel frigo per gli ultimi giorni di vacanza, zona caotica e trafficata che mi fa considerare questa città davvero (giustamente) poco turistica.

13-14-15/10

come scrivevo qualche riga più sopra abbiamo trovato la nostra spiaggia in quel di caleta del Congrjo poco dietro la playa Papagayo, spiaggia tranquilla frequentata da molti naturisti, con mare quasi sempre calmo, dove è possibile anche fare snorkeling. Gli ultimi giorni li abbiamo trascorsi sempre qui che ci fosse bel sole o tempo nuvoloso, arrivavamo presto e andavamo via tardi tranne l'ultimo giorno che dovevamo essere in aeroporto per le 18.

Stessa spiaggia, stesso mare una cosa per noi davvero rara.












Dieci giorni è stata forse una delle vacanze più lunghe degli ultimi anni, eppure non abbiamo visto molto di quello che quest'isola aveva da mostrarci... ...chissà, potrebbe essere una buona scusa per tornare qui un giorno. 😂😎

ultimo tramonto a Playa Blanca


NOTE:

quasi tutte le sere le abbiamo trascorse a Playa Blanca.

abbiamo mangiato bene al restaurante La Cuadra e al La Katedral, un po' meno a La Cocina del Puerto

le nostre spiagge preferite erano praticamente dietro casa ma alla fine ho percorso comunque più di mille chilometri in automobile 😝

gli ultimi giorni l'accesso alla zona di los Ajaches è sempre stato gratuito, forse esiste anche qui una bassa stagione... forse.

alla decathlon di Arrecife ho comprato delle calze da Aquagim e le ho usate per coprire le ferite e non riempirle di sabbia







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