Sample Text

se cerchi poesia sei nel posto sbagliato😁

domenica 15 giugno 2014

Esco a fare un giro in bici: sui grandi passi alpini del Giro #3

TRA VAL PADANA, VAL CAMONICA E VAL D'ADIGE PASSANDO DA GAVIA E STELVIO

 

2 giugno 14 - Passo dello Stelvio e ciclabile della Valvenosta 

#3: 100 km totali
Giornata uggiosa questa mattina a Bormio. Probabilmente pioverà ma per ora tiene. L'appartamento è proprio sopra il bar della padrona di casa e ne approfitto (pagando.... almeno questo) per fare colazione. Saluto Claudia alle nove o giù di lì e parto per l'ennesima pedalata di questa vacanza.
Ieri c'è stata la Granfondo Santini, una gara ciclistica che prevede l'ascesa allo Stelvio e infatti gli aberghi erano pieni di ciclisti di mezzo mondo.
Un ultimo giro nella Bormio semi addormentata in questo giorno di festa nazionale ed è subito salita.
altimetria salita Stelvio

Bormio 2/6/14
Poco prima della salita trovo due inglesi che mi raccontano che sono saliti il giorno prima per la gara e che è stata davvero dura e, mi fanno notare, che loro non avevano le borse. Dopo il doveroso good luck da parte loro sono già al primo dei trenta e più tornanti che caratterizzano questa strada statale oggi, forse per l'orario, poco trafficata.


Salgo sempre col mio passo tranquillo fermandomi quando posso per scattare qualche foto.

Passano molte moto e qualche ciclista che mi supera di slancio, ma non è come ieri, oggi sono uno dei tanti forse lo Stelvio è una meta più "cicloturistica" del Gavia e qualcuno con le borse ogni tanto scollina da queste parti (soprattutto durante la StelvioBike quando la statale è chiusa per un giorno intero al traffico motorizzato).

Naturalmente faccio anche pause "gastronomiche", che non sia mai che mi venga una crisi di fame.
NOTA: io non mangio banane, mangio mele !!


Dopo un paio d'ore sono arrivato a 2000 mt. Non sono nemmeno a metà salita e già si vede la prima neve ai lati della strada. Anzi, dopo il bar National Park ci sono anche persone che stanno sciando su una striscia di neve. Chiedo loro se sciino sulle pietre ma a sentirli si stanno davvero divertendo tanto.


lo ammetto, ho fatto questa strada solo per scattare questa fotografia, un classico....
Nei pressi della terza cantoniera (abbandonata come le altre) la strada improvvisamente (e finalmente) spiana un po'. Si pedala in falsopiano con il torrente Braulio che scorre placido alla mia destra tra la neve è un prato d'alta montagna dove ogni tanto fa capolino una marmotta. Credo di aver visto anche un aquila, animale simbolo del parco nazionale dello Stelvio, ma non sono riuscito a scattare una foto decente.

partecipa al gioco: trova la marmotta !! (io la vedo)




Mancano poco più di sei chilometri alla vetta e arrivo al monumento ai caduti. E' il 2 giugno, è doveroso ricordare chi ha perso la vita per difendere questa nazione.

Poco dopo si ricomincia a salire e la neve è un po' ovunque. Molti cartelli che indicano alimetria e tornanti non si vedono più, alcuni spazzati via dalle operazioni di pulizia della strada per il giro d'Italia. Arrivo al bivio per la dogana Svizzera, la voglia di arrivare è tanta ma penso solamente al fatto che sembra che questa salita non finisca mai. Fa anche piuttosto freddo ma non mi demoralizzo. Vedo gli alberghi spuntare da sopra i cumuli di neve, la cima è lì ma ci metterò ancora venti faticosissimi minuti a raggiungerla.
Ma finalmente arrivo e dopo la foto di rito mi fiondo al primo chiosco per un bel panozzo con salsiccia e crauti. Al passo ci sono numerosi alberghi, ristoranti e negozi di souvenir, c'è tanta gente salita con tutti i mezzi e molti in tuta da sci. Il silenzio degli ultimi chilometri di salita è ormai solo un ricordo.

foto gentilmente scattata da una arzilla coppia di anziani ciclisti francesi. Sono saliti coi sandali e senza le calze, che coraggio !!

brrrrrrr.....
nel bosco prima di Trafoi









 Verso le quattordici sono pronto per ripartire. Dato che ho un po' di spazio compro anche qualcosa da portare a casa come ricordo, che non credo che passerò spesso di qui in bici per i prossimi anni. Mi tolgo i vestiti sudati e mi metto berretta e giacca a vento che per la prossima ora ho intenzione di correre. La discesa è molto bella e ci sono ancora un sacco di tornanti sul versante altoatesino, di più di quelli della salita.


Peccato per la donna col suv che va davvero piano e devo rallentare ad ogni curva per evitare di tamponarla. Dopo un paio di chilometri mi fermo e decido di lasciarle un po' di vantaggio così da non incontrarla mai più. Lungo la strada ritrovo la coppia di ultrasettantenni coi sandali partiti molto tempo prima e li supero. Hanno solo un misero kway per ripararsi dal freddo.... un'altra generazione.

Dopo un'ora abbondante di discesa arrivo a Prato allo Stelvio proprio all'imbocco con la ciclabile della Val Venosta, tratto della via Claudia Augusta che da Malles arriva fino a Borghetto in provincia di Verona. Ci sono molti ciclisti, ma ci sono anche 22 gradi che impongono al sottoscritto un'altra pausa e un altro spogliarello!

Adige

ponte coperto sulla ciclabile


il self service si basa molto sulla fiducia!
Pedalo per quasi tre ore sul tratto ciclabile più bello che io abbia frequentato in questi anni di pedalate in Italia: il nastro d'asfalto corre nella valle tenendo sulla destra i monti del parco nazionale dello Stelvio e un'infinita distesa di coltivazioni di mele col corso dell'Adige quasi
sempre onnipresente. Complice il giorno di festa e il bel tempo la via è frequentatissima e non sono pochi i posti attrezzati dove il ciclista si può fermare e trovare ristoro. E quando invece ti senti perso in mezzo ai meleti trovi pure un self service "di campagna" che distribuisce mele e succo di mele di diverse qualità.
Si passa in piccoli paesi con quei bei campanili a punta caratteristici di queste
zone ma ci sono anche alcuni tratti in sterrato, con qualche saliscendi, nulla però a che abbia a che vedere con la salita del mattino.
lungo il Passirio - Merano

Poco prima di Merano invece qualcosa di simile c'è, la ciclabile, che io affronto in discesa per fortuna, si snoda in una serie di tornati dalle pendenze belle toste e in pochi minuti si scende di quasi 300 metri. Non sono pochi i ciclisti che incontro in senso opposto al mio che salgono spingendo la bici a mano.
Entro a Merano pedalando lungo il Passirio in una promenade sempre più affollata man mano che mi avvicino al centro cittadino. Ancora una ventina di minuti e raggiungo il mio alloggio per la notte al castello Pienzenau, un bel palazzo immerso in un parco a Maia Alta, il bel quartiere nella zona alta di Merano. Soluzione un po' "chic" per le mie abitudini che però prevedeva un letto in dormitorio condiviso all'interno della torre. Fortuna vuole (per me) che non ho dovuto condividere con nessuno ed ho avuto l'enorme stanzone tutto per me.
io e l'imperatrice

Dopo una bella doccia lascio il castello alla ricerca di un luogo dove cenare (al castello c'era una festa privata e il bistrot era chiuso) seguendo il sentiero di Sissi, passeggiata turistica che parte dal castello di Trauttmansdorff dove c'è il giardino botanico e si snoda tra viuzze  e bei palazzi fino al bel parco lungo il torrente e la chiesa dove l'imperatrice era solita recarsi.







Mangio allo Schwarze Katz canederli, un misto di carni, patate e crauti tanto per non uscire dal seminato austro ungarico. Una passeggiatina in centro e ancora lungo la promenade in una Merano di insospettabile bellezza con le case e i palazzi in stile liberty prima di far ritorno alle mie regali stanze.


buona notte !!
PERCORSI: 100 KM
TEMPO IN BICI: 7h circa
MEDIA: 14,3 Km/h
TEMPO TOTALE: 9h 45min
MEDIA: 10,2 Km/h

14 commenti:

  1. Ma uff, non le ho insegnato niente! Qui doveva mangiare, si mangia in giardino, in estate!

    http://www.forsterbrau.it/_/Forsterbraumerano/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. in effetti dove ho mangiato era una "succursale" della Forst, ma ovviamente non è la stessa cosa. Sarà per la prossima volta!

      Elimina
    2. Ovviamente no! Nell'altra si mangia meglio ed è molto carino il giardino all'aperto. Anche se era freschino, quel giorno.

      Elimina
    3. in effetti non avrei mangiato di fuori

      Elimina
  2. Comunque, complimenti, un'impresa notevole.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma no, diamo al rospo quel che è del rospo! Vuole una libellula? Una farfallina? Un insetto stecco? Sono contenta che Merano le sia piaciuta, così ci torna!

      Elimina
  3. La vedo bene, vicino all'imperatrice. Due stili contrastanti ma efficaci.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. dopo la rasata e la sbarbata potrei stare vicino a qualunque regina! :P

      Elimina
    2. Ma no, così si snatura! Tra l'altro sembra un rito scaramantico questo aver diserbato la giungla pilifera che albergava da chissà quanto sulla sua augusta faccia e sul suo altrettanto augusto cranio. Senta un po', ma perché si porta dietro il forziere pieno di pietre preziose, quando va in bici? Non sarebbe meglio metterle in una cassetta di sicurezza o nasconderle nel giardino di casa sua?

      Elimina
    3. non contiene pietre preziose, ma gustosissime barrette al cioccolato

      Elimina
    4. Aaaaaah, ecco, mi pareva strano che si portasse dietro un forziere pieno di perle, smeraldi, rubini, zaffiri e diamanti!

      Elimina
  4. Ora che ci penso... ma che fine fanno le barrette al cioccolato sotto il sole cocente?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. finiscono nel mio stomaco.... e sono anche molto più facili da masticare!!

      Elimina

commenti? fate vobis